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Funzioni del numero

Questo contenuto è prettamente legato al numero nell’ambito del quotidiano, dato che il bambino nel suo contesto di vita è confrontato in modo ricorrente con innumerevoli esperienze in cui i numeri sono presenti: negli orologi, nelle targhe, nei calendari, nei soldi, nei prezzi sui prodotti, nei programmi televisivi, nel telecomando, nel telefono, nei numeri civici, nei giochi di società ecc. Quello che viene proposto in classe risulta quindi in sintonia con questo capitale di esperienze e ne beneficia in modo rilevante.

Le principali funzioni del numero nel contesto reale sono le seguenti:

  • Conta orale: è la sequenza convenzionale delle parole numero (cantilena o filastrocca dei numeri).
  • Cardinale: indica quanti elementi ci sono in una raccolta.
  • Ordinale: indica la posizione di un elemento in una sequenza ordinata.
  • Etichetta: è solo un nome che può essere sostituito da un qualsiasi altro, ad esempio il nome di un colore.
  • Misura: indica quante volte una certa unità di misura è contenuta in una data grandezza. È quel numero che da solo non dice niente, ma va accompagnato dall’unità di misura.
  • Ricorsiva: è l’idea, legata alla cantilena dei numeri, che dopo un numero ce n’è un altro, senza fine.
  • Simbolica: scrittura dei simboli utilizzati per denotare i numeri (numerali).

Aspetti didattici

L’approccio seguito si colloca in continuità con quanto si svolge nella scuola dell’infanzia, dove l’universo del numero trova ampie applicazioni nel gioco, nelle domande e nei problemi che nascono dall’esperienza concreta. È lecito allora pensare che i bambini in questo assiduo contatto con i numeri scritti e detti, derivanti da sollecitazioni scolastiche ed extrascolastiche, costruiscano delle conoscenze al riguardo prima di iniziare la scuola elementare.

Gradualmente gli allievi acquistano così competenze sulle diverse funzioni del numero come cardinale, ordinale, sul cosiddetto numero-etichetta, sul numero-valore del denaro, sul numero nell’uso relativo al tempo, sul numero come espressione di una misurazione, addirittura sul numero da un punto di vista ricorsivo. All’ingresso della scuola elementare, l’allievo può essere quindi confrontato con situazioni ricche, aperte, motivanti, legate al vissuto, che contemplano diverse funzioni del numero, che possono coinvolgere anche numeri “grandi” (dove il grande dipende dal contesto della classe e del singolo allievo) e che possono da subito prendere in considerazione anche lo zero.

L’ottica è di mettere gli allievi nella condizione di vivere e confrontarsi con la scoperta del variegato universo numerico, cercando di evitare una precoce e forzata formalizzazione in termini di rappresentazioni, simboli e algoritmi, quando i bambini non sono ancora in grado di acquisirli e padroneggiarli.

Nel secondo ciclo le diverse funzioni del numero vengono riprese in modo sempre più profondo, andando alla ricerca di significative situazioni del mondo reale che consentono di approfondire le diverse funzioni dei numeri appartenenti a insiemi numerici diversi (naturali, razionali e in alcuni casi anche interi).